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Serpenti velenosi in Italia: scopri quali sono

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Vuoi sapere quali sono i serpenti velenosi in Italia? Scoprilo in questo articolo.

I serpenti velenosi in Italia sono pochi e per fortuna non sono tra i serpenti più pericolosi. Tuttavia è bene conoscerli per imparare a rispettarli e a prevenire eventuali morsi. In questa guida vediamo quali sono i serpenti velenosi in Italia per scoprire la loro distribuzione sul territorio e le caratteristiche che li contraddistinguono. Con la nostra classifica dei serpenti più velenosi del mondo puoi scoprire quali sono le specie più letali sul nostro pianeta, mentre in questo articolo ci soffermeremo solo sui serpenti italiani. Vipera berus serpenti velenosi in italia Serpenti velenosi in Italia: scopri quali sono striped common viper sunbathing on a rock with green blurred background

Serpenti velenosi in Italia: la vipera.

L’unico serpente velenoso italiano che merita di essere temuto è la vipera. In realtà in Italia ci sono diversi viperidi potenzialmente pericolosi per l’essere umano:
  • L’aspide o vipera comune (Vipera aspis), è quella maggiormente diffusa in Italia, esclusa la Sardegna.
  • Il marasso (Vipera berus), tipica dellaparte settentrionale della nostra penisola.
  • La vipera dell’Orsini (Vipera ursinii), localizzata nell’ Appennino Abruzzese ed Umbro-Marchigiano, è la vipera di dimensioni più piccole presente in Italia, raggiunge una lunghezza di circa 40 cm.
  • La vipera dal corno (Vipera ammodytes) che si può incontrare nell’Italia Nord-orientale.
  • La vipera dei Walser (Vipera walser), scoperta solo di recente, precisamente nel 2016, è presente in una zona molto ristretta, di appena 500 Km² a nord di Biella.
Ti invito a leggere la nostra guida approfondita su come riconoscere una vipera per scoprire come identificare questi magnifici serpenti italiani. Tuttavia è importante ribadire che le vipere come tutti i serpenti sono importanti per l’ecosistema e vanno sempre rispettati. Le vipere preferiscono scappare e solo quando vengono calpestate o messe alle strette mordono. Il morso delle vipere italiane raramente porta a conseguenze fatali, nella maggior parte dei casi con gli adeguati trattamenti ospedalieri si risolve con lievi conseguenze.
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Colubro lacertino – Malpolon monspessulanus,

Altri serpenti velenosi in Italia.

Ma veniamo alla domanda fatidica: esistono altri serpenti velenosi in Italia oltre alle famose vipere? La risposta è sì. Anche se meno conosciuto sul territorio italiano è presente un altro serpente che secerne veleno. Si chiama colubro lacertino (Malpolon monspessulanus), fa parte della famiglia Lamprophiidae ed è opistoglifo. Ma cosa significa opistoglifo? Bene, te lo spiego subito. A differenza delle vipere che sono serpenti solenoglifi quindi in grado di iniettare il veleno tramite due zanne velenifere scanalate che si protendono all’apertura della bocca, i serpenti opistoglifi presentano denti veleniferi piccoli e non mobili, posti nella parte inferiore della mascella, quindi infondo alla bocca e non davanti come nei viperidi. Questa caratteristica è tipica di quei serpenti che usano il veleno soprattutto per cacciare e non come arma di difesa, perchè è molto difficile che i piccoli denti posti in fondo alla bocca possano iniettare veleno durante un morso difensivo. Questo lungo serpente che in alcuni casi può raggiungere i due metri, ha una colorazione variabile (tonalità di verde, marrone e grigio) e presenta due grandi occhi dalla pupilla rotonda, sovrastati dalle cosiddette «sopracciglia» formate da estensioni laterali delle squame cefaliche. In Italia è localizzato in Liguria occidentale e centrale (fino a 800 m) compresa l’Isola Gallinara. Nonostante le notevoli dimensioni di questo serpente, non bisogna averne timore perchè il suo veleno è poco attivo per l’uomo e vista la conformazione e la posizione dei denti veleniferi è difficile che riesca a inocularlo. Non bisogna mai dimenticare che i serpenti sono una risorsa importante per il nostro ecosistema e non vanno mai uccisi. Qualora dovessi trovarti al cospetto di un serpente, limitatati a osservarlo e non interagire con lui per scongiurare eventuali morsi, ma anche per non arrecare stress all’esemplare.

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