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Nuovi farmaci dal veleno del Mostro di Gila

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La mappatura del veleno del Mostro di Gila fa emergere nuove proteine che potranno potenzialmente essere utilizzate per creare delle nuove medicine.

Che il veleno dei serpenti fosse usato per la preparazione di alcuni farmaci è cosa nota, ma non tutti sanno che anche il veleno delle lucertole, in particolare del Mostro di Gila è utilizzato in campo farmaceutico già da anni per il trattamento del diabete. Ma grazie al lavoro di alcuni ricercatori, dal veleno di questo splendido rettile emergono nuove proteine che potranno potenzialmente essere impiegate nel trattamento di altre malattie.

La ricerca sui veleni in realtà è un campo molto vasto e il suo principio fondamentale è quello di studiare gli effetti benefici che le proteine contenute nei veleni degli animali hanno su alcune patologie dell’essere umano. Infatti se quantità eccessive di veleno provocano gravi danni all’organismo e spesso si rivelano addirittura fatali, questi stessi veleni se usati in dosi giuste possono al contrario apportare benefici nel trattamento di alcune malattie. Per esempio le proteine con caratteristiche anticoagulanti contenute nel veleno di alcuni serpenti è impiegato per il trattamento di coaguli nel sistema venoso.

Il veleno è una caratteristica comune in molti serpenti, ma non tutti sanno che anche alcune lucertole producono queste sostanze tossiche. Le due specie di lucertola conosciute che hanno ghiandole velenifere sono il già citato Mostro di Gila (Heloderma suspectum) e la Lucertola Perlata (Heloderma horridum). In realtà, il veleno dei serpenti e quello delle lucertole hanno molte caratteristiche in comune, tanto che le attuali teorie sostengono che l’origine dell’apparato velenifero nelle due specie sia originariamente correlato e che si sia poi sviluppato in modo differente durante l’evoluzione. I serpenti in effetti utilizzano il veleno per difendersi ma anche per nutrirsi, mentre le lucertole utilizzano l’apparato velenifero come difesa, ma ciò non toglie che le proteine presenti in entrambi i veleni siano simili.

I ricercatori della Aarhus University, si sono concentrati sullo studio del veleno del Mostro di Gila (Heloderma suspectum), infatti questi sauri producono exendin-4, una proteina già utilizzata nel trattamento del diabete e dell’obesità, tuttavia i ricercatori hanno voluto far luce sulle altre proteine presenti nel veleno del sauro che non erano ancora state identificate. Per individuare tali proteine i ricercatori hanno dovuto compiere una mappatura completa del veleno di questa lucertola americana, cosa non facile, come spiega il Professor Kristian Wejse Sanggaard: “Il lavoro è stato complicato dal fatto che il genoma del Mostro di Gila non è stato isolato, e di solito sono i genomi a fornire una mappa per navigare, quando si sta utilizzando la proteomica per l’ identificazioni delle proteine. Quindi abbiamo utilizzato un approccio più manuale per identificare le proteine ??nel  veleno del Mostro di Gila. Ciò ci è riuscito, e abbiamo identificato diciannove proteine ??che nessuno conosceva in precedenza sapeva esistessero nel veleno“.

Grazie a questa scoperta i ricercatori hanno nuove conoscenze sulle funzioni delle proteine nel veleno e dei contesti evolutivi dello stesso. In più ora ci sono nuove proteine che aprono la strada a futuri impieghi nel campo farmaceutico.

Fonte:

Aarhus University. “Mapping lizard venom makes it possible to develop new drugs.” ScienceDaily. ScienceDaily, 24 February 2015. www.sciencedaily.com/releases/2015/02/150224091828.htm.

In copertina photo credit: David Hill(license)