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Il signore degli insetti: annunciata una terza stagione

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Il signore degli insetti  Il signore degli insetti: annunciata una terza stagione Il signore degli insetti Dominic Monaghan 1

Negli ultimi anni i programmi televisivi sugli animali, specialmente quelli su rettili e anfibi, sono andati moltiplicandosi, basti pensare ad “A mani nude nella palude”, “Nella terra dei serpenti a sonagli“, “Gator Boys” che rientrano nel genere docu-drama o ai documentari di Austin Stevens e Jeff Corwin e dell’italiano Vincenzo Venuto.

Ma c’è un programma documentaristico wildlife che si differenzia dei precedenti per un particolare, cioè il fatto è condotto dall’attore Dominic Monaghan, stiamo parlando de “Il signore degli insetti” titolo originale “Wild Things with Dominic Monaghan”, che anche se incentrato principalmente sugli artropodi, parla anche di anfibi e rettili.

Dominic Monaghan, per chi non lo sapesse, è famoso per aver interpretato il ruolo di Meriadoc “Merry” Brandibuck ne “Il signore degli anelli“, trilogia colossal di genere fantasy diretto da Peter Jackson e tratto dall’omonimo libro di J. R. R. Tolkien. E anche per il ruolo di uno dei sopravvissuti, Charlie Pace, nella serie televisiva Lost.

Dominic, oltre a condurre “Il signore degli insetti“, ne è anche produttore esecutivo. Il programma è stato trasmesso da BBC America, mentre in Italia da DMAX. La durata di ogni episodio in cui Monaghan gira per il mondo alla ricerca di rettili e insetti particolari e difficili da trovare, è di circa 60 minuti; nella prima stagione ci sono 8 episodi, mentre nella seconda stagione sono 10. La prima serie ha debuttato nel Regno Unito il 9 novembre 2012, in America il 22 gennaio 2013, mentre in Italia il 18 luglio 2013. Ha inoltre ricevuto una nomination come Miglior Reality Series ai Critics’ Choice Television Award nel 2013.

Leggi anche:  A mani nude nella palude: Robert Keszey arrestato per traffico illecito di rettili

Dopo che Canale 5 non ha più voluto acquistare i diritti de “Il signore degli insetti”, nonostante l’avesse commissionato, è stata BBC Worldwide ad acquistarne i diritti internazionali. Così il 10 febbraio 2015 c’è stato l’ annuncio che il programma sarebbe stato rinnovato per una terza stagione, e che le riprese sarebbero ricominciate, anche se non è ancora trapelata  una data d’uscita.

Una cosa degna di nota è che mentre Dominic Monaghan stava girando in Laos, insieme al dottor Peter Jäger esperto di ragni al Senckenberg Research Institute di Francoforte, in Germania, hanno fatto una sensazionale scoperta: una nuova specie di ragno, che in onore dell’attore è stata chiamata Ctenus Monaghani.
Il simpaticissimo Dominic ha detto: “Come amante di tutto ciò che è selvaggio e appassionato di ragni, è un vero onore avere una creatura così speciale che porti il mio cognome. Il fatto che sia stata trovata in Laos mentre stavamo girando Wild Things (Il signore degli insetti) rende il tutto ancora più speciale. Sentitevi liberi di chiamarmi Spiderman.

Attendendo la nuova stagione de “Il signore degli insetti“, ecco i titoli delle puntate della prima e seconda stagione:

Stagione 1 (2013)

1. “Giant Water Bug” in Vietnam
2. “Giant Huntsman Spider” in Laos
3. “Black Hairy Thick Tail Scorpion” in Namibia
4. “Giant Centipede” in Venezuela
5. “White Goliath Beetle” in Cameroon
6. “Army Ants” in Ecuador
7. “Giant Malaysian Honey Bees” in Malaysia
8. “Guatemalan Beaded Lizard” in Guatemala

Stagione 2 (2014)

1. “Giant Spitting Cobra” in Kenya
2. “Ghost Bat” in Australia
3. “Lemur Leaf Frog” in Costa Rica
4. “Gaboon Viper” in Zambia
5. “The Titan Beetle” in Brazil
6. “Box Jellyfish” in Australia
7. “The Giant Wetapunga” in New Zealand
8. “The Gila Monster” in Arizona
9. “Giant Salamander” in Japan
10. “The Slow Loris” in Thailand

Leggi anche:  Al bando gli animali non in CITES: la proposta di legge shock del M5S

In copertina photo credit:
David Chau
(license)

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2 Comments

2 Comments

  1. Lucia

    31/08/2015 at 17:03

    Mi è piaciuto. Brava!

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Al bando gli animali non in CITES: la proposta di legge shock del M5S

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Focus sulla pdl 3592  Al bando gli animali non in CITES: la proposta di legge shock del M5S pdl 3592 e1503747698533 1

L’On Vittorio Ferraresi del Movimento 5 Stelle è primo firmatario della proposta di legge 3592 che prevede il divieto d’importazione, commercializzazione, introduzione in natura, vendita, cessione e detenzione a qualunque titolo di specie animali alloctone non inserite nella CITES. Facciamo il punto della situazione.

La notizia è di quelle che lasciano veramente perplessi. Stiamo parlando della proposta di legge 3592 (Modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale, e altre disposizioni in materia di tutela degli animali) che all’articolo 10 prevede quanto segue:

Art. 10.
(Disposizioni in materia di divieti sull’importazione, commercializzazione, introduzione in natura, vendita, cessione e detenzione a qualunque titolo di specie animali alloctone).

      1. È fatto divieto di importare o introdurre nel territorio nazionale, commercializzare, liberare in natura, vendere, cedere o comunque detenere a qualunque titolo specie animali alloctone non previste dalla convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione, firmata a Washington il 3 marzo 1973, resa esecutiva dalla legge 19 dicembre 1975, n. 874.
      2. Chiunque viola i divieti di cui al comma 1 è punito con l’arresto da tre a diciotto mesi e con l’ammenda da euro 30.000 a euro 150.000. In caso di recidiva, le pene dell’arresto e dell’ammenda sono aumentate del doppio. Qualora il reato sia commesso nell’esercizio dell’attività di impresa, alla condanna consegue la sospensione della licenza da un minimo di sei mesi a un massimo di due anni; in caso di recidiva reiterata la licenza è revocata.
      3. Il presente articolo non si applica alle strutture autorizzate ai sensi del decreto legislativo 21 marzo 2005, n. 73, ai centri di recupero di animali selvatici e ai centri di recupero di animali selvatici ed esotici riconosciuti dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
      4. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai detentori di specie di cui al comma 1 è fatto obbligo di comunicare agli uffici territoriali del comando unità tutela forestale, ambientale ed agroalimentare dell’Arma dei carabinieri (CUTFAA) la detenzione di tali animali, che possono essere detenuti conformemente alle linee guida emanate dai Ministeri competenti entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. È previsto il pagamento di 10 euro per ogni animale di cui al comma 1 denunciato per la copertura delle spese relative ai controlli del CUTFAA.




Leggi anche:  Fiere Rettili 2017: calendario completo di tutte le date italiane ed estere

Primo firmatario della pdl 3592 è Vittorio Ferraresi del M5S, sottoscrittori sempre del suo stesso partito sono: Paolo Bernini, Daga, Tripiedi, Bonafede, Agostinelli, Businarolo, Sarti, De Rosa, Micillo, Gagnarli, Busto, Simone Valente, Sibilia, Colonnese, Massimiliano Bernini, Parentela, Terzoni.

Prima di proseguire analizzando questa proposta di legge, voglio chiarire che le mie critiche non hanno alcuna natura politica, qui si parla di animali e di una grande passione che accomuna migliaia di persone in tutta Italia. Che la proposta di legge sia stata partorita dai 5 Stelle o da altri partiti poco cambia, almeno per quanto mi riguarda.

Conseguenze e impatto della pdl 3592 qualora venisse approvata

Anche dopo il chiarimento di Vittorio Ferraresi apparso su Anmvioggi.it, resta inequivocabile il fatto che così come è stato concepito questo pdl o meglio l’articolo 10 dello stesso, qualora dovesse essere approvato, si prospettano delle conseguenze poco felici sia dal punto di vista socio-economico che ambientale. Come mai? Facciamo delle ipotesi.

Vietare sostanzialmente la detenzione di specie alloctone non in CITES, vuol dire vietare il 90% degli animali che oggi vivono nelle case di milioni di italiani. Sì, stiamo parlando di animali comuni come i canarini, i criceti, ma anche i pesci d’acquario che sono di fatto alloctoni e non inclusi nella CITES (solo pochissimi pesci d’acquario rientrano nella convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione). In più, chiunque abbia questi animali, secondo quanto previsto dalla pdl 3592, entro tre mesi dall’entrata in vigore della stessa dovrà dichiararli alle autorità, pagando ben 10 euro per ogni animale rientrante in questa categoria (a rigor di logica quindi, anche per ogni singolo neon o guppy che si ha in acquario).

Tutto questo fa prospettare:

  1. Migliaia e migliaia di persone spaventate dalla prospettiva di dover cacciare tanti soldi o di rischiare di essere denunciati per possesso di animali vietati. Questo si traduce inevitabilmente in abbandoni incontrollati di specie alloctone nel territorio Italiano. Già li vedo, tutti presi dall’allarmismo a buttare pesci e tartarughe nei nostri laghi e criceti nei campi, pur di non rischiare. Come si dice: prevenire è meglio che curare. Questo chiaramente costituisce un grosso danno per il nostro ecosistema e la pdl 3592 finirebbe per avere l’effetto contrario.
  2. Considerando che gli animali che si potranno tenere saranno soltanto una piccola percentuale rispetto a oggi, crolleranno i settori commerciali legati all’acquariologia e agli uccelli che dopo i cani e gatti, reggono il mercato del pet in Italia. Questo si traduce in tante piccole attività che dovranno chiudere per forza di cose e aziende di una certa rilevanza ridotte quasi alla banca rotta, costrette a licenziare migliaia di dipendenti. Un altro colpo all’economia già instabile del nostro paese.
  3. La storia ci insegna che il proibizionismo foraggia e avvantaggia la criminalità. Per cui la terza prospettiva che individuo nell’attuazione della pdl 3592 è un forte aumento del mercato nero degli animali che diventeranno, ovviamente, il frutto proibito su cui si basano i mercati come quello delle droghe leggere (sulla cui legalizzazione, a mio avviso, dovrebbero concentrarsi i nostri politici).
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Considerazioni sulla pdl 3592

Da appassionato di animali non posso che sentirmi minacciato da questa prospettiva, perché in ballo non c’è solo la mia passione e quella di tanti altri come me, ma un intero settore della nostra fragile economia che cadrebbe in ginocchio e il rischio concreto che gli alloctoni invasivi in natura aumentino drasticamente, proprio a causa di quella che per ora, fortunatamente, è ancora una proposta di legge.

Ciò che mi lascia ulteriormente perplesso è la natura stessa di questa pdl di legge che è al quanto inutile. Infatti, per il problema degli animali alloctoni invasivi esiste già il regolamento (Ue) N. 1143/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014 che prevede una lista di specie potenzialmente invasive da regolamentare, lista alla quale stanno lavorando attualmente persone competenti come biologi e zoologi.

Allora, a cosa serve questa pdl 3592?

Credo che come me, se lo stiano chiedendo tutti quelli che hanno fatto questa “bella scoperta” negli ultimi giorni. Per quanto mi riguarda, questa proposta di legge, come altre che toccano settori diversi, mi fa sospettare sempre di più che l’italia sia in mano a politici che agiscono senza cognizione di causa. A mio avviso questa è una proposta nata da un concetto che è assolutamente condivisibile (la prevenzione e la lotta alle specie alloctone invasive), ma messa in pratica in modo del tutto sbagliato. Non si può legiferare su una materia come questa senza pensare alle conseguenze, senza far scendere in campo scienziati ed esperti del settore per trovare la soluzione giusta a un problema che come tanti alti, non si risolve con il proibizionismo. Ma in Italia questa sembra ormai una costante.

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L’idea che mi sto facendo in situazioni di questo genere è che si stia sempre di più formando uno stato di polizia, in cui chi governa deve sapere anche quanti e quali pesci hai nell’acquario e magari, perché no, provare a spillare qualche soldo che non guasta mai. Come se gli italiani non fossero già soffocati da un regime fiscale assurdo e da una burocrazia che nemmeno Terzo Reich.

Cosa possiamo fare per fermare il pdl 3592?

È stata recentemente indetta una petizione dall’associazione terraristica “Italian Gekko Association – IGA” sul sito Change.org, indirizzata proprio all’Onorevole Vittorio Ferraresi, per richiedere di ritirare la Proposta di Legge n° 3592 o comunque di eliminare l’articolo 10. Per firmare basta cliccare qui e seguire le indicazioni. È una procedura semplicissima, sicura e richiede solo pochi secondi.

Invito tutti gli appassionati e i sostenitori a unirsi e firmare la petizione per bloccare questa proposta di legge assurda.

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Eventi e fiere

Fiere Rettili 2017: calendario completo di tutte le date italiane ed estere

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Le fiere rettili 2017 sono veramente tante, sia in Italia che in Europa. In questo articolo trovi il calendario completo con tutte le date.

I rettili e gli anfibi, ma in generale tutti gli animali animali esotici sono molto amati nel nostro paese, ecco perchè il calendario fiere rettili 2017 è ricco di eventi dedicati a questi splendidi animali. Le fiere dedicate a rettili e anfibi nel 2017 coprono quasi l’intero territorio nazionale, ma per gli appassionati che vogliono spingersi oltre, quest’anno si terranno anche tante fiere in tutta Europa.

Per le fiere rettili 2018 clicca sul link.

Segnala le fiere rettili 2017

Quello che trovi di seguito è il calendario in continuo aggiornamento delle fiere rettili 2017, alcune date infatti sono ancora da aggiornate. Se sei l’organizzatore di una fiera o comunque sei a conoscenza di un evento non presente nel nostro calendario, puoi segnalarlo alla nostra redazione inviandoci una mail tramite la pagina contatti, oppure cliccando qui.

Fiere rettili 2017, confermate

  • 18 e 19 Febbraio 2017: “Esotika Arezzo” – Arezzo
  • 18 e 19 Marzo 2017: “I Love Reptiles” – Fiano Romano (Roma)
  • 01 e 02 Aprile 2017: “Esotika Milano” – Erba (Como)
  • 22 e 23 Aprile 2017: ”ExpoPet” – Palermo
  • 06 e 07 Maggio 2017: “Esotika Vicenza” – Vicenza ANNULLATA
  • 06 e 07 Maggio 2017: “Mugello Wild” – Borgo San Lorenzo (Firenze)
  • 13 e 14 Maggio 2017: “Reptiles Day“ – Longarone (Belluno)
  • 28 Maggio 2017 “Florfauna Puglia” – Taranto
  • 17 e 18 Giugno 2017: ”ExpoPet” – Cosenza
  • 18 Giugno 2017: “Squamata” – Ozzano dell’Emilia (Bologna)
  • 17 Settembre 2017: “Reptilmania” – Origgio (Varese)
  • 23 e 24 Settembre 2017: “Tartarughe Beach” – Cesena
  • 1 Ottobre 2017: “Verona Reptiles” – Cerea (Verona)
  • 07 e 08 Ottobre 2017: ”ExpoPet” – Belpasso (Catania)
  • 14 e 15 Ottobre 2017: “Pet Village” – Bastia Umbra (Perugia)
  • 14 e 15 Ottobre 2017: “Reptilius” (all’interno di “Animali in Fiera“) – Forlì
  • 21 e 22 Ottobre 2017: “Pets Festival” – Piacenza
  • 28 e 29 Ottobre 2017:”ExpoPet” – Cagliari
  • 04 e 05 Novembre 2017: ”Animals” – Cassola (Vicenza)
  • 11 e 12 Novembre 2017: “Esotika Padova” – Padova ANNULLATA
  • 02 e 03 Dicembre 2017: “Esotika Brescia” – Montichiari (Brescia)
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Fiere rettili 2017, da confermare

Fiere rettili 2017 estere, confermate

Leggi anche:  Fiere Rettili 2017: calendario completo di tutte le date italiane ed estere

Fiere rettili 2017, da confermare

  • 14 Febbraio 2016: “Reptilienboersen Rolinski” – Rüsselsheim (DE)
  • 28 Febbraio 2016: “Terraristikmesse” – Rendsburg (DE)
  • 06 Marzo 2016: “Terraria” – Hasselt (B)
  • 14 Maggio 2016: “Zivà Exotika” – Praga (CZ)
  • 26 Giugno 2016: “Reptil Expo” – Arras (F)
  • 21 Agosto 2016: “Terraria” – Hasselt (B)
  • 18 Settembre 2016: “Terraria” – Houten (NL)
  • 09 Ottobre 2016: “Exotika” – St. Pölten (A)
  • 15 Ottobre 2016: “Zivà Exotika” – Praga (CZ)
  • 23 Ottobre 2016: “Terraria” – Zwolle (NL)
  • 06 Novembre 2016: “Terraria” – Gent (B)
  • 12 Novembre 2016: “Zivà Exotika” – Praga (CZ)
  • 04 Dicembre 2016: “Terraria” – Houten (NL)
  • 10 Dicembre 2016: “Terraristika” – Hamm (D)
  • Photo by highlander411 Fiere Rettili 2017: calendario completo di tutte le date italiane ed estere cc

Leggi anche fiere rettili 2018, per l’elenco clicca qui.

Archivio: fiere rettili 2016

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Steve Irwin: un ricordo a 10 anni dalla morte

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Steve Irwin: un ricordo a 10 anni dalla morte 19788289 dc4c4956c5 b Crocodile Hunter 1

A dieci anni dalla sua scomparsa ricordiamo “Crocodile Hunter” ovvero Steve Irwin il protagonista di tanti documentari sui rettili che è rimasto nel cuore di tanti appassionati che lo hanno seguito per anni nelle sue avventure.

Chiunque abbia vissuto la sua adolescenza tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 non potrà che ricordare con affetto Steve Irwin, il “Crocodile Hunter” che ci ha accompagnati in tantissime avventure nella natura grazie ai suoi programmi televisivi che spopolavano in quegli anni sulle reti italiane. Molto spesso i protagonisti dei suoi documentari erano i rettili e anche grazie a lui tante persone hanno scoperto “il mondo” di questi fantastici animali.

Famoso per il suo modo spericolato di avvicinarsi agli animali che gli è costato non poche polemiche durante gli anni, Irwin è stato un divulgatore scientifico iconico che ha sdoganato in un certo senso il ruolo del naturalista nei documentari, rendendolo sicuramente più “umano” e mediatico. Buona parte delle produzioni documentaristiche e dei relativi personaggi che le conducono devono molto a Steve Irwin.

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Photo by p_c_w Steve Irwin: un ricordo a 10 anni dalla morte cc

Quell’uomo dalla capigliatura arruffata, dalla divisa color kaki, nel complesso anche un po’ buffo ha catturato la nostra attenzione e ci ha fatto amare i sui documentari perché nei suoi occhi e nel suo sorriso abbiamo sempre visto la passione, quella scintilla che abbiamo tutti noi quando ci troviamo al cospetto di un animale che adoriamo e che ci fa tornare un po’ bambini, perché non ci accontentiamo di osservarlo, noi lo vogliamo toccare, volgiamo sentire il suo odore, la temperatura del suo corpo. Certo questo non è il comportamento più scientifico che si possa adottare, ma noi che alleviamo i rettili, noi che abbiamo fatto di questi animali i nostri perenni compagni, vogliamo “sporcarci le mani” e al cospetto di un lucertolone o di un serpente non possiamo trattenerci.

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Ecco Steve Irwin probabilmente è il “padre spirituale” di tanti ragazzi e ragazze che oggi hanno nelle loro camere un terrario con un ospite a sangue freddo e forse questo è stato il successo più grande di Irwin: l’aver rotto la barriera che c’era tra i rettili e gli uomini, in un periodo in cui chi aveva un’iguana a casa era un “tipo strano”.

Così oggi lo ricordo dopo ben 10 anni dalla sua morte, avvenuta presso Port Douglas (in Australia), a causa di una razza che lo ha trafitto in pieno petto col suo pungiglione velenoso, stroncandolo all’età di 44 anni mentre girava un documentario sulla fauna marina di quel luogo. “Che destino strano, colui che maneggiava coccodrilli e serpenti velenosi come nulla fosse, ha perso la vita a causa di un pesce”, questo pensai quando seppi della sua morte poche ore dopo l’incidente.

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10 anni sono passati da allora, era il 2016 e pensare a lui mi riporta a quel periodo in cui questa passione per i rettili era meno diffusa e più ingenua, quando alcuni dei rettili che oggi possiamo osservare con facilità nelle fiere o nei terrari di molti appassionati, potevi vederli solo nei documentari e sognavi di essere lì, al posto di Steve, sudato e con i capelli scompigliati, magari anche in tenuta kaki, per poter toccare e osservare il rettile dei tuoi sogni.

Tante cose sono cambiate da quel periodo, ma il ricordo resta.

Photo by dbking Steve Irwin: un ricordo a 10 anni dalla morte cc

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