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Guida ai serpenti italiani

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Quante specie di serpenti esistono in Italia e quanto sono pericolose? Una risposta arriva dal portale dei Carabinieri che nella rivista dell’Arma dedica un interessante approfondimento al tema, con un censimento delle diverse specie animali.

Natrice tassellata, una variante poco conosciuta

Una delle tipologie di rettili più diffuse in Italia, tra i serpenti, è la natrice dal collare ma a questa famiglia di serpenti appartiene anche la meno conosciuta natrice tassellata, un animale che si trova soprattutto in ambienti acquatici. Si tratta di un rettile che si nutre solo di pesce, è più piccola rispetto alla natrice dal collare e ha una colorazione che sfuma tra i toni del marrone fino al grigio. Afferra le sue prede sotto le pietre o nelle pozze e tende a trascinarle fuori dall’acqua per poter consumare con calma il proprio pasto.

Biacco, è lui il serpente più diffuso

Senza dubbio la specie più diffusa in tutta la Penisola è il Biacco. Si caratterizza per il colorito nero del corpo, solcato da lunghe strisce gialle. Riesce ad adattarsi a diversi ambienti tanto che è facile trovare questo serpente anche in città. Tanti sono anche i serpenti presenti nelle case degli amanti dei rettili che possono garantire ai propri animali il meglio grazie a portali come PetIngros che consentono l’acquisto on line dei migliori prodotti per i rettili. E’ il caso, ad esempio, della lampada uvb proposta da petingros.it. Agile e veloce, si tratta di un serpente particolarmente amato nelle campagne. Inoffensivo per l’uomo, è letale invece per i roditori.

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Il serpente gatto, una specie unica

Tra i serpenti rari, invece, rientra senza ombre di dubbio il serpente gatto europeo. E’ presente solo sul territorio del Friuli-Venezia Giulia. Si caratterizza per la pupilla verticale, proprio come quella di un gatto, che lo rende una specie unica tra i rettili. Anche la vipera di Walser è un animale raro e fortemente localizzato. E’ presente in una sola regione, il Piemonte, in una sola provincia, quella di Biella. Il suo nome rimanda alle sue origini caucasiche e fa riferimento a una popolazione germanica presente nell’area del Monte Rosa. Velenosa per l’uomo ma non mortale, il suo veleno come quello delle altre vipere non è letale per un uomo adulto e in salute. I timori legati ai morsi delle vipere, in genere, sono quasi ingiustificati. Tra le vipere si ricorda anche quella più piccola di tutte, propria delle regioni del Centro Italia. E’ la vipera dell’Orsini che si nutre di cavallette, piccoli roditori, lucertole. Anche in questo caso, un eventuale morso dà vita solo a piccole lesioni locali per l’uomo.

Saettone, il serpente che ama gli alberi e la medicina

Tra le specie più diffuse, invece, rientra il Saettone, noto anche come colubro di Esculapio. Un serpente che può arrivare a vantare anche lunghezze vicine ai due metri. Ama salire sugli alberi, cosa che riesce a fare senza troppa fatica. Si tratta di una specie che nell’antica Grecia veniva considerata sacra, tanto da vantare templi a lui dedicati. Veniva spesso avvicinato alla figura di Esculapio, dio della salute e della medicina.

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