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Come riconoscere una vipera – guida completa

Come riconoscere una vipera? Scopriamolo insieme in questa guida. La vipera è l’unico serpente italiano potenzialmente pericoloso per l’essere umano. In questa guida impareremo come riconoscere una vipera. Quando diciamo che la vipera è l’ unico serpente velenoso in Italia più che riferirci ad unica specie stiamo parlando di un genere che comprende le diverse vipere presenti nel nostro paese. Già perché in Italia le specie di vipera sono ben 4.
Indice degli argomenti
Specie di vipere italiane
- Vipera dal corno – Vipera ammodytes
- Marasso – Vipera berus
- Vipera dell’Orsini – Vipera ursinii
- Aspide – Vipera aspis
- Vipera dei Walser – Vipera walser (scoperta di recente, ne parleremo prossimamente in un articolo).
In questa guida faremo una breve panoramica sulle prime tre specie per comprendere le caratteristiche che ci permettono di riconoscerle singolarmente, ma ci soffermeremo più attentamente sulla Vipera aspis o Aspide che è tra le vipere italiane quella più comune, usandola come esempio generico per riconoscere una vipera italiana.
Vipera dal Corno (Vipera ammodytes)

Photo credit: Benny Trapp (license)
La vipera dal corno Vipera ammodytes è un viperide che raggiunge in media i 90 cm, abita le zone sud-orientali dell’Europa e in Italia è presente nel nord-est della penisola. La caratteristica principale che rende inconfondibile questa specie è un’appendice prominente a forma di corno posizionato sull’estremità del muso, dal quale prende anche il nome comune. il resto del corpo è caratterizzato da una livrea a forma di “zig-zag” che percorre tutta la zona dorsale del serpente, mentre il colore di fondo va dal grigio al marrone. Solitamente abita pendii rocciosi o comunque zone caratterizzate da vegetazione rada.
È considerata la vipera più pericolosa per l’umo presente in Italia, tuttavia si dimostra molto timida e schiva, quindi è difficile imbattersi in questo splendido serpente. La sua pericolosità consiste nella stazza che è notevole per un viperide, infatti i suoi denti veleniferi raggiungono 1,3 mm. Anche il veleno di questa vipera è ha un’levata tossicità. Questa specie è elencata come strettamente protetta (Appendice II) ai sensi della Convenzione di Berna .
Marasso (Vipera berus)
Il marasso Vipera berus è una vipera che raggiunge i 60-80 cm nel caso delle femmine, mentre i maschi sono un po’ più piccoli, 50-60 cm. Anche in questo caso troviamo una livrea caratterizzata da una striscia scura a forma di “zig zag” che percorre la parte superiore del corpo del serpente, mentre la livrea di base varia dal nero – marrone al verde.
Diffusa in tutta l’Europa occidentale, Vipera berus in Italia abita i territori al nord del fiume Po, sia in zone montuose che di pianura. Questa vipera ha un morso è molto doloroso e richiede un intervento tempestivo per evitare complicazioni. È un animale piuttosto timido che tende a scappare piuttosto che attaccare, spesso avverte della sua presenta con un forte sibilo.
Vipera dell’Orsini – Vipera ursinii

Photo credit: Benny Trapp (license)
La vipera dell’Orsini Vipera ursinii oltre ad essere la più piccola vipera italiana è anche la più rara, infatti è inclusa nella CITES. Presente nell’appennino centrale italiano, Vipera ursinii si presenta come un piccolo serpente dal corpo tozzo con la testa piuttosto stretta rispetto ad altri viperidi. Su un colore di base grigio-crema con tonalità rossastre, anche in questa vipera troviamo la caratteristica striscia a “zig zag”.
Timido abitante delle praterie di alta quota, la vipera dell’Orsini, ha un apparato velenifero funzionale per la predazione di piccoli mammiferi e rettili, tuttavia è quasi innocua per l’essere umano, sia per il suo veleno blando che per le dimensioni ridotte che non le consentono di iniettare grossi dosi dello stesso. Si tratta comunque di un serpente molto calmo, che morde raramente. È un vero “gioiello” dell’erpetofauna italiana che va rispettato e protetto.
Aspide – Vipera aspis
L’aspide Vipera aspis è la vipera più comune in Italia. Lunga mediamente 60-65 cm ha una livrea molto variabile a causa delle varie sottospecie presenti sul nostro territorio. Il veleno è raramente letale per l’essere umano, tuttavia è molto attivo, infatti è paragonabile a quello di alcuni cobra, ma la scarsa quantità inoculata lo rendono fortunatamente poco rischioso per l’uomo.
Presente in tutta la penisola, eccezion fatta per la Sardegna, questa è la più rappresentativa delle vipere italiane, quindi la prenderemo come riferimento per capire come riconoscere una vipera.
Come detto in precedenza la livrea di questo serpente è eccezionalmente variabile in base alla sottospecie e alla zona di distribuzione. Una costante è quella della linea a “zig zag” che abbiamo già imparato a riconoscere nelle altre specie di rettili, ma per l’individuazione precisa della vipera ci baseremo su altre peculiarità fiche.
Aspetto delle vipere: caratteri morfologici generali
Il corpo della vipera
Per riconoscere una vipera è essenziale badare ad alcune caratteristiche fisiche che le fanno differire notevolmente da altri serpenti innocui. Di solito ha un corpo tozzo, con la testa ben distinta dal collo, mentre la coda si presenta particolarmente corta. I serpenti innocui, generalmente appartenenti alla famiglia dei colubridi, presentano invece una silhouette slanciata, con la testa affusolata poco distinta dal collo e una coda molto allungata.
Molti si chiedono quale sia il metodo per distinguere una vipera da una biscia, ma in realtà, come abbiamo visto, sono molteplici le specie di vipera presenti nel nostro paese, pi ci sono anche le sottospecie così come ci sono quelle di biscia e di altri serpenti innocui italiani. Di seguito, nella prima foto a sinistra è immortalato l’innocua Natrice dal collare (Natrix natrix) uno dei più comuni serpenti italiani, a destra invece vediamo un classico viperide.
- Natrice dal collare, innocua
- Marasso, velenoso
La testa delle vipere
L’individuazione di un viperide può essere confermata soprattutto osservando alcuni aspetti della testa che sono caratteristici di questo gruppo di serpenti e li rendono inconfondibili. Impariamo a riconoscerli in dettaglio con l’aiuto delle immagini.
Vedendola dall’alto la testa dei viperidi è caratterizzata da due rigonfiamenti laterali presenti immediatamente dopo l’attaccatura del collo che le conferiscono una classica forma a V, simile ad un triangolo, perché ospitano le ghiandole velenifere Tuttavia questa non è assolutamente una caratteristica valida e universale per identificare una vipera. Quindi non bisogna assolutamente basarsi solo su questa caratteristica per l’identificazione delle vipere, perché può essere ingannevole.
Questa che vedi di seguito è un’innocua biscia, tuttavia puoi notare la testa triangolare assunta in questa posizione.
Vedendo di profilo la testa di una viperide possiamo notare altre caratteristiche inconfondibili. Nel caso dell’aspide notiamo che la punta del muso è visibilmente rivolta all’insù e l’aspetto generale del cranio è piuttosto appiattito, ovvero più largo che alto. Ma l’elemento che può considerarsi la prova del nome del fatto che abbiamo individuato un viperide è la forma della pupilla. Infatti le vipere hanno la pupilla verticale come si può notare nella che seguono.
Come proteggersi dalle vipere
Le vipere sono serpenti molto utili per l’ecosistema e che, al contrario di quanto si possa pensare, non sono animali aggressivi, infatti mordono solo quando si sentono realmente minacciati, in quanto l’essere umano non è visto come una potenziale preda piuttosto solo come un concreto pericolo.
Quindi la miglior difesa dalle vipere è sempre il rispetto verso questi splendidi animali. Tuttavia per evitare di imbatterci accidentalmente in questi serpenti velenosi, provocandone il morso possiamo evitare di aggirarci nei luoghi in cui è più facile trovarli, ovvero nelle radure in cui sono presenti sassaie o muretti a secco. Fai particolarmente attenzione ai tuoi amici a quattro zampe e informati su come proteggere i cani dai morsi di vipera.
Gli escursionisti possono ovviare a questo problema adottando alcune precauzioni, primo fa tutti l’utilizzo di ghette che hanno un gambaletto rinforzato che protegge la parte solitamente più esposta ai morsi, ovvero la caviglia e il polpaccio.
In caso di morso ricorda sempre che il siero antivipera non è più utilizzato per il trattamento medico dei morsi di vipera in Italia, quindi recati subito al più vicino ospedale cercando di mantenere la calma. Per tamponare non usare mail la bocca per succhiare il sangue come vedi fare nei film, applica piuttosto un laccio al disopra della ferita facendo un nodo, ma evita di stringere troppo forte.
Ricorda: queste descritte sono solo delle precauzioni, rivolgiti sempre immediatamente ad un medico in caso di morso. Evita sempre di toccare qualsiasi tipo di serpente selvatico, sia per il tuo che per il suo bene.

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Salamandra pezzata: le sue caratteristiche

La salamandra pezzata (Salamandra salamandra) è un anfibio appartenente alla famiglia delle Salamandridae. Questa specie è diffusa in Europa, principalmente nelle regioni montuose e umide. Con il suo aspetto distintivo e il suo comportamento affascinante, la salamandra pezzata è una creatura affascinante che merita di essere studiata e conosciuta.
In questo articolo andiamo a conoscere meglio insieme questa salamandra, le sue caratteristiche e il suo comportamento.
Indice degli argomenti
Caratteristiche fisiche

Salamandra pezzata: caratteristiche fisiche. Anfibierettili.it | Foto by Canva.
La salamandra pezzata è facilmente riconoscibile grazie al suo corpo slanciato e alle sue vivaci colorazioni. Di solito, ha una lunghezza compresa tra 15 e 25 centimetri, anche se alcuni esemplari possono raggiungere i 30 centimetri. Le femmine sono più grandi e lunghe.
La sua pelle è liscia e umida, di colore nero con macchie gialle che si estendono lungo tutto il corpo. Questo schema di colorazione è un meccanismo di difesa, poiché le macchie brillanti avvisano i predatori della sua tossicità.
Infatti, sulla sua pelle ci sono tante ghiandole piccole che secernano un muco che ha una funzione battericida che le protegge dalle infezioni, diminuisce la disidratazione, ma ha anche una funzione repellente e che le rende non commestibili per i predatori.
Habitat e comportamento

Habitat e comportamento della Salamandra pezzata. Anfibierettili.it | Foto by Canva.
La salamandra pezzata vive principalmente nelle foreste umide e nelle zone montane, dove può trovare rifugio tra le foglie cadute, sotto i tronchi d’albero o nelle fessure delle rocce.
È un animale notturno e trascorre gran parte del suo tempo nascosto durante il giorno. Vivono vicino a corsi d’acqua utili anche per deporre le larve che iniziano la loro vita acquatica.
Alimentazione

L’alimentazione della Salamandra pezzata. Anfibierettili.it | Foto by Canva.
La salamandra pezzata è un carnivoro opportunista e si nutre principalmente di insetti, lombrichi e piccoli molluschi. Grazie alla sua lingua appiccicosa e ai suoi movimenti rapidi, riesce a catturare le sue prede con facilità.
Salamandra pezzata: Conclusione
La salamandra pezzata è una specie affascinante che si adatta perfettamente all’ambiente umido delle foreste montane. Con la sua colorazione vivace e il suo comportamento notturno, è un animale che merita di essere osservato e studiato da vicino.
Come per gli altri animali, proteggere l’habitat naturale di questa specie è fondamentale per garantire la sua sopravvivenza e preservare la diversità biologica delle nostre foreste.

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Come educare i propri animali domestici?

Avere in casa un amico a quattro zampe è una missione. Sicuramente le soddisfazioni e l’affetto che si hanno in cambio sono tante, ma non bisogna dimenticare che è un impegno serio. Una cane un gatto sono a tutti gli effetti dei veri e propri membri della famiglia; in quanto tali, meritano cure a more, ma vanno anche educati.
Capita infatti abbastanza spesso che gli animali di casa siano “viziati”. Talvolta per eccesso di affetto, ma in altri casi per la mancanza di strumenti educativi da parte del padrone. Se questo è il vostro caso, potete chiedere aiuto rivolgendovi a un esperto del settore.
Molte persone svolgono lavori a contatto con gli animali che li rendono autorevoli nel potervi seguire nell’addestramento del vostro animale.
Ma, proprio come accade per i figli, i primi educatori siete, e rimanete, voi padroni. Quindi ecco qualche consiglio su come educare i propri animali domestici, e a chi rivolgervi per un supporto.
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Lavora sul tuo comportamento
Regola valida per ogni educatore: il tuo atteggiamento è fondamentale. È importante essere autorevoli, ma non autoritari, decisi ma non aggressivi. E avere pazienza ed empatia. Parlandone in modo teorico, può sembrare molto difficile; ma in realtà si tratta solo di usare il canale dell’affetto per insegnare ciò che è bene per l’animale stesso.
Igiene in casa
Imparare a gestire i bisogni fisiologici del proprio animale è la prima esigenza su cui porre attenzione. Prima riuscite a trovare un buon ritmo, meno saranno i momenti di tensione.
Se avete un gatto, create da subito l’ambiente giusto per sistemare la lettiera e pulitela molto spesso. Se invece vi state prendendo cura di un cane, abituatelo a uscire seguendo orari per le passeggiate rigorosi e regolari. Ci vorrà sicuramente un po’ di tempo, ma più voi sarete costanti e sereni, prima otterrete il risultato.
Atteggiamento con gli estranei
Anche gli animali domestici che restano fra le mura di casa, come i gatti o i conigli, si trovano a dover gestire il rapporto con gli estranei. Non chiedete l’impossibile, pretendendo che il vostro animale giochi con i vostri amici perché a voi fa piacere metterlo in mostra. Ma non tollerate neppure che siano eccessivamente diffidenti o addirittura leggermente aggressivi.
Il metodo migliore è quello di operare a piccoli passi, ma costanti. Cominciate fin da subito ad abituarlo alla presenza di persone estranee, meglio se una per volta. Chiedete la collaborazione dei vostri amici al progetto, chiedendo loro un po’ di pazienza. E quando vedete che l’animale ha un atteggiamento corretto, premiatelo.
Addestratore cinofilo
Uno dei problemi più grossi che ci si ritrova a gestire coi cani, è la convivenza all’esterno. Il cane deve uscire almeno tre volte al giorno, e se abbia e tira ogni volta che vede un suo simile, la situazione può diventare stressante per voi. Prima che diventi ingestibile, chiedete consiglio a un addestratore cinofilo certificato. Saprà sicuramente indicarvi delle soluzioni per rendere le passeggiate al parco momenti piacevoli.

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Vipera: come proteggere il cane dai morsi

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Ami fare passeggiate nella natura con il tuo cane? Attenzione ai morsi si vipera. Scopri in questo articolo come prevenirli.
In primavera e in estate è piacevole, oltre che salutare, fare delle lunghe passeggiate nella natura con i propri cani. Tuttavia anche in questo coso possono esserci dei pericoli dietro l’angolo che è bene imparare da evitare. In Italia non ci sono molti serpenti velenosi, gli unici che rappresentano un rischio concreto per le persone e soprattutto per i cani, sono le vipere.
Come riconoscere una vipera?
Nell’articolo intitolato come riconoscere una vipera, abbiamo descritto in modo approfondito le caratteristiche delle varie specie di vipera presenti nel territorio italiano. In ogni caso bisogna tener presente che spesso non è facile identificare con esattezza questi serpenti e in alcuni casi è possibile confonderli con specie che invece sono assolutamente innocue. In ogni caso i serpenti non vanno mai uccisi perché oltre a essere protetti, sono anche utili per l’ecosistema. Quindi per evitare brutte esperienze è bene evitare di entrare in contatto con qualsiasi tipo di serpente. Tuttavia quando si esce con i cani, questo non è per niente facile, perché questi animali per loro natura sono attratti dalle varie bestiole che incontrano nelle passeggiate in campagna.
Come proteggere il cane dai morsi di vipera?
Bisogna ricordare che i serpenti velenosi non sono distribuiti uniformemente su tutto il territorio nazionale, quindi ci sono zone in cui sono assenti, rari o viceversa molto frequenti. Una prima forma di precauzione può essere quella di informarsi preventivamente sulla presenza di vipere nella zona in cui intendiamo fare escursioni con i cani. In questo caso è bene evitare che i nostri amici a quattro zampe possano scorrazzare liberi e accedere a prati e pietraie dove questi serpenti amano esporsi al sole o cacciare.
Come detto in precedenza, nel dubbio, è meglio evitare che i cani entrino in contatto con qualsiasi serpente, anche perché gli stessi potrebbero provocare danni a questi rettili così importanti per il nostro ecosistema. Per questo motivo è utile che i cani siano sempre ben educati prima di portarli in campagna, infatti, è quanto mai importante che questi obbediscano senza indugi ai comandi e ai richiami del padrone.

Per gentile concessione dell’Allevamento Zanardis
Questo non vale solo per le razze più “delicate” e inermi, anche cani molto rustici e forti come i Rhodesian Ridgeback non hanno alcuna difesa nei confronti del morso di un serpente velenoso che in alcuni casi può anche avere esiti fatali. Quindi se si intende fare escursioni in luoghi in cui sono presenti le vipere è essenziale che i cani siano molto obbedienti e abituati a fermarsi al richiamo del padrone anche in presenza di altri animali che attirano la loro attenzione.
Che cosa fare se il cane è morso da una vipera?
Qualora uno dei vostri cani fosse morso da una vipera, è essenziale mantenere la calma ed evitare qualsiasi intervento fai da te. Succhiare il veleno come si vede nei film, è un errore da evitare. L’unica cosa da fare è correre dal veterinario più vicino, magari avvertendolo preventivamente dall’accaduto, così che lo stesso possa essere pronto a intervenire correttamente.

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