La tartaruga che vive più di 200 anni: leggenda o realtà?
La tartaruga 200 anni: mito o verità? Dalle leggende dei popoli antichi ai record sorprendenti della scienza, scopriamo i segreti di questi animali che sembrano sfidare il tempo.

C’è qualcosa nelle tartarughe che da sempre affascina l’uomo. Forse il passo lento, forse il guscio che ricorda una corazza invincibile, o quell’aria serena che sembra ignorare la fretta del mondo. Non a caso sono diventate simboli di saggezza e longevità in tante culture, protagoniste di leggende che raccontano vite più lunghe di quelle di qualsiasi altro animale.
Si dice persino che alcune possano vivere oltre due secoli. Ma quanto c’è di vero? La scienza ha raccolto storie documentate, alcune davvero incredibili, mentre altre appartengono al regno del mito. In questo viaggio esploreremo i record reali, i meccanismi biologici e i racconti popolari per capire se la tartaruga che vive 200 anni è una realtà possibile o solo un’illusione tramandata da secoli.
La tartaruga come simbolo di longevità nelle culture del mondo
In Asia, una tartaruga che attraversa i secoli è molto più di un animale: è un emblema. In Cina, ad esempio, la tartaruga è uno dei “quattro animali celesti” e incarna la stabilità del tempo, la saggezza che non appassisce. In India compare nelle antiche scritture come incarnazione di Visnù, capace di reggere l’universo sulle spalle.
Anche nel Pacifico, le popolazioni insulari hanno sempre considerato le tartarughe marine come spiriti guardiani, custodi silenziosi della comunità. In fondo, basta guardarle: lente, imperturbabili, con quegli occhi che sembrano avere già visto tutto.
Record di età: le tartarughe più longeve documentate
Non parliamo solo di leggende. Alcune tartarughe hanno effettivamente superato età che lasciano senza fiato. Il caso più famoso è Jonathan, una tartaruga gigante delle Seychelles che vive a Sant’Elena: nata intorno al 1832, oggi ha più di 190 anni.
È ancora lì, nel prato di Plantation House, a godersi il sole e le carezze dei visitatori. Prima di lui si raccontava di Adwaita, la tartaruga dell’India, che avrebbe raggiunto i 255 anni: un record impressionante, anche se non confermato con prove certe.
Eppure non serve scomodare i casi estremi: molte tartarughe giganti superano i 100 anni come se nulla fosse, trasformando il tempo in un compagno di viaggio più che in un avversario.
Quali specie possono vivere oltre i 150 anni
Non tutte le tartarughe hanno la stessa fortuna. Alcune specie, soprattutto quelle giganti, sembrano fatte per la longevità.
Aldabrachelys gigantea
Questa specie delle Seychelles vive su isole dove i predatori sono quasi assenti. È come se l’ambiente le avesse regalato una vita senza grandi pressioni, permettendo a molti individui di superare abbondantemente i 150 anni.
Chelonoidis nigra
Le tartarughe delle Galápagos hanno ispirato Darwin e continuano a stupire i biologi. La loro lentezza e la capacità di resistere a lunghi periodi senza cibo sono armi vincenti per sfidare il tempo.
Le tartarughe marine
Non raggiungono i 150 anni, ma meritano una menzione. Alcune, come la tartaruga verde, possono vivere fino a 80–100 anni. Anche negli oceani, insomma, ci sono “nonne” instancabili che attraversano le generazioni.
Biologia della longevità: metabolismo lento e difese naturali
La chiave della loro longevità sta nel corpo stesso. Una tartaruga è un campione di economia energetica: consuma pochissimo, si muove senza fretta, e in questo modo riduce i danni cellulari che accelerano l’invecchiamento in altri animali.
Il loro sistema immunitario sembra poi avere qualcosa di speciale: riesce a contenere meglio tumori e malattie croniche. Inoltre, molte specie sanno “spegnere” il metabolismo nei momenti difficili, come durante la siccità. È come se il loro organismo fosse programmato per risparmiare energia e durare il più a lungo possibile.
Non a caso, i genetisti stanno studiando i loro DNA per capire se contengano indizi utili anche per la medicina umana.
Miti e racconti popolari: tartarughe leggendarie di oltre 200 anni
Se ci spostiamo nelle tradizioni popolari, la fantasia prende il sopravvento. In Giappone la storia di Urashima Tarō racconta di un pescatore che, grazie a una tartaruga marina, finisce nel regno degli dèi e ritorna secoli dopo, invecchiato in un istante.
In Africa, le tartarughe sono spesso narrate come saggi consiglieri immortali, creature che osservano generazioni intere. Non è raro imbattersi in leggende di tartarughe di 300 o 400 anni: racconti che forse nessuno ha mai verificato, ma che hanno contribuito a rendere questi animali simboli eterni di pazienza e resilienza.
Realtà scientifica e folklore: un confine sottile
E allora, dove si ferma la realtà e dove comincia il mito? I dati certi parlano chiaro: oltre i 190 anni ci sono solo pochissimi casi documentati. I racconti di 300 anni appartengono più al folklore che alla scienza. Ma bisogna essere onesti: è difficile stabilire con certezza l’età di una tartaruga nata in natura due secoli fa. E questo lascia aperta una piccola finestra di mistero che alimenta ancora oggi le leggende.
Cosa possiamo imparare dalla longevità delle tartarughe
Forse il segreto non è solo nei geni, ma nello stile di vita. Le tartarughe non hanno fretta, consumano poco, si adattano. La loro esistenza ci ricorda che rallentare non significa perdere tempo, ma saperlo vivere. E da questi animali millenari possiamo imparare più di quanto crediamo: la resilienza, la pazienza, la capacità di resistere alle avversità.
La leggenda della tartaruga che vive 200 anni non è del tutto campata in aria: alcune ci si sono avvicinate davvero. Ma, al di là dei numeri, resta la lezione che queste creature ci offrono: la lentezza, se vissuta con equilibrio, può essere una forma di forza.
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