Serpenti in Italia: quali sono le specie più comuni e dove trovarle

I serpenti in Italia non sono pochi: alcuni amano l’acqua, altri i muretti assolati. Incontri possibili, spesso fugaci, che raccontano quanto sia varia la nostra fauna.

In Italia i serpenti evocano da sempre emozioni contrastanti: curiosità, timore, a volte repulsione. Basta pronunciare la parola “vipera” per immaginare scenari di pericolo, quando in realtà la maggior parte delle specie che vivono sul nostro territorio non rappresentano alcuna minaccia per l’uomo. Sono animali schivi, che preferiscono fuggire piuttosto che affrontare.

Eppure hanno un ruolo ecologico insostituibile: regolano le popolazioni di roditori, anfibi e altri piccoli animali. Dai biacchi che sfrecciano tra i campi alle natrici che si muovono lente lungo le rive, il nostro Paese custodisce un mosaico sorprendente di serpenti. In queste pagine li scopriremo più da vicino, imparando dove trovarli e come conviverci.

Serpenti in Italia: tra mito e realtà

Molti ricorderanno storie di paese: serpenti che saltano addosso, vipere che inseguono i passanti, rettili che succhiano il latte alle mucche. Racconti nati più dalla fantasia che dall’osservazione. Nella realtà, i serpenti italiani sono animali timidi. Alla minima vibrazione del terreno si ritirano silenziosi tra erba e pietre. Solo le vipere possiedono veleno capace di causare problemi, ma i casi gravi sono rari, rarissimi, e legati quasi sempre a un incontro ravvicinato inopportuno. Smontare queste leggende è il primo passo per guardare a questi animali con occhi nuovi.

Le specie più comuni

Biacco (Hierophis viridiflavus)

Chi passeggia tra siepi e campi soleggiati ha buone possibilità di incrociarlo: un lampo scuro che attraversa il sentiero in un baleno e scompare nell’erba alta. È il biacco, serpente snello e velocissimo, con macchie gialle che negli adulti tendono a sfumare fino a lasciare un corpo quasi completamente nero. Si nutre di piccoli mammiferi e lucertole, rendendosi utile in zone agricole. Non è velenoso, e la sua velocità lo rende più difficile da osservare che da temere.

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Saettone (Zamenis longissimus)

Imponente ma pacifico, il saettone può superare i due metri e ha un portamento quasi regale. Lo si può sorprendere mentre si arrampica con calma sui tronchi, in cerca di uova o nidi. Il colore, uniforme e bruno dorato, lo mimetizza tra le cortecce e le foglie. Nonostante l’aspetto, non è pericoloso: la sua presenza nei boschi è segno di un ambiente sano, capace di ospitare una ricca fauna.

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Biscia dal collare (Natrix natrix)

Avvicinarsi a uno stagno e vedere una piccola testa emergere dall’acqua è un’emozione. La natrice dal collare, riconoscibile dalle due macchie gialle dietro la testa, ama gli ambienti umidi. Si nutre di rane, tritoni, pesciolini. Ha un comportamento curioso: se spaventata, può fingersi morta, con la bocca spalancata e il corpo inerte, ingannando possibili predatori.

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Biscia tassellata (Natrix tessellata)

Meno nota ma altrettanto affascinante, la natrice tassellata predilige i fiumi a corso lento e i canali. La sua livrea, fatta di disegni a tasselli, la rende inconfondibile. È una cacciatrice d’acqua, rapidissima quando si lancia sui pesci. Chi si ferma lungo le rive, in silenzio, può sorprendere una natrice che prende il sole su una pietra, pronta a tuffarsi al minimo rumore.

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Vipera comune (Vipera aspis)

La vipera è il serpente che più alimenta timori. Testa triangolare, corpo tozzo, disegno dorsale a zig-zag. È l’unica, tra le specie più diffuse, a possedere un veleno che può risultare pericoloso per l’uomo. Tuttavia, non è un animale aggressivo: se non disturbata, resta immobile o si allontana lentamente. Solo in caso di minaccia diretta può mordere.

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Altre specie meno diffuse

Accanto alle più conosciute, ci sono serpenti che vivono in aree più circoscritte. Il cervone, ad esempio, è diffuso soprattutto nel Sud e nelle isole: lungo e maestoso, con quattro strisce scure sul dorso. La vipera dal corno, invece, abita l’area nord-orientale ed è facilmente riconoscibile per il piccolo “corno” sul muso. Incontrarle è più raro, ma proprio per questo l’osservazione risulta ancora più speciale.

Dove trovarli: habitat preferiti dai serpenti italiani

Ogni serpente ha i suoi luoghi preferiti. Le natrici cercano stagni e canali, i biacchi corrono nei prati assolati, i saettoni si spostano tra alberi e siepi. Le vipere, invece, amano le pietraie, i muretti a secco, le zone di montagna soleggiate. Non sempre si lasciano vedere: spesso ci sono, ma ben nascosti. Un escursionista distratto può passare accanto a un serpente senza neppure accorgersene.

I serpenti e l’uomo: convivenza e rischi reali

L’idea di incontrare un serpente suscita ancora oggi paure profonde. Ma i rischi sono minimi: la maggioranza delle specie è innocua, e anche le vipere non attaccano se non costrette. Il vero problema è la paura irrazionale che porta molti a uccidere i serpenti senza motivo. Imparare a riconoscerli, sapere che ruolo hanno, è il modo migliore per superare questi timori e vivere la natura in modo più sereno.

Il ruolo ecologico dei serpenti negli ecosistemi

Senza serpenti, i campi sarebbero invasi dai roditori. Le zone umide vedrebbero crescere troppo le popolazioni di anfibi. I serpenti, anche se invisibili ai più, sono regolatori naturali: controllano gli equilibri e permettono a tante altre specie di prosperare. Sono parte di una catena che funziona da millenni e che non possiamo permetterci di spezzare.

Cosa fare se si incontra un serpente in natura

Un incontro può avvenire ovunque: un sentiero di campagna, un muretto assolato, una riva fluviale. In quel momento, la cosa giusta da fare è semplice: fermarsi, osservare e poi lasciare spazio. I serpenti non hanno alcun interesse ad avvicinarsi all’uomo. Se si sospetta che sia una vipera, mantenere qualche metro di distanza basta a evitare rischi. Chi vuole conoscere meglio le specie realmente pericolose può leggere il nostro approfondimento sui serpenti velenosi.

I serpenti in Italia non sono mostri da temere, ma compagni silenziosi dei nostri paesaggi. Dalla campagna alla montagna, ognuno ha il suo habitat e il suo ruolo. Conoscerli significa guardare alla natura con occhi nuovi, senza pregiudizi. E chissà: la prossima volta che un biacco attraverserà il tuo cammino, invece di spaventarti, potresti fermarti a osservare la sua incredibile velocità.

Foto © Canva

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