Serpenti in Italia: quali sono le specie più comuni e dove trovarle

I serpenti in Italia sono tanti e sorprendenti: vivono tra campi, boschi, montagne e persino città, adattandosi a paesaggi che cambiano da nord a sud.

Quando si parla di serpenti in Italia, la prima reazione di molti è un brivido di paura. Eppure, la realtà è che la maggior parte di loro non rappresenta alcun pericolo e, anzi, svolge un ruolo essenziale nell’equilibrio naturale.

Dalle Alpi alle isole più remote del Mediterraneo, questi rettili silenziosi hanno colonizzato ambienti diversissimi, imparando a vivere accanto a noi spesso senza che ce ne accorgiamo. Lungo i muretti assolati, nelle zone umide ricche di rane, tra le rocce delle montagne: ovunque c’è vita, può esserci un serpente. In questo articolo faremo un viaggio tra le specie più comuni, scoprendo come riconoscerle e quali ambienti preferiscono.

Quanti serpenti vivono in Italia: una panoramica generale

Forse sorprenderà, ma in Italia vivono circa una ventina di specie diverse. Alcune sono grandi e appariscenti, altre piccole e timide, quasi invisibili. La maggior parte appartiene alla famiglia dei colubridi, innocui per l’uomo, mentre poche sono vipere, le sole velenose.

Ma anche in questo caso, parliamo di animali schivi, che mordono solo se si sentono messi alle strette. Pensare che questi animali ci aspettino dietro un cespuglio è un mito: preferiscono di gran lunga scappare piuttosto che affrontarci.

Le specie più comuni da nord a sud

Immaginate di attraversare l’Italia come in un lungo viaggio naturalistico. In ogni tappa, potremmo incontrare serpenti diversi, ciascuno con le proprie abitudini.

Biacco (Hierophis viridiflavus)

Il biacco è il classico serpente che si incontra nelle campagne d’estate, veloce come un lampo quando sguscia tra i cespugli. Nero con riflessi gialli o verdastri, può raggiungere un metro e mezzo. È curioso e coraggioso, tanto che a volte sembra quasi voler osservare l’uomo prima di sparire di colpo. Ama i terreni soleggiati, i bordi dei campi, i vecchi muretti di pietra. Ed è un alleato prezioso: caccia topi, ratti e lucertole.

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Biacco

Cervone (Elaphe quatuorlineata)

Il cervone è il “gigante buono” dei serpenti italiani. Può superare i due metri e colpisce subito per le quattro linee scure lungo il corpo. Vive soprattutto nel centro e nel sud Italia, spesso in zone collinari e rurali. Nonostante la mole, è timido: se lo si incontra, la sua reazione più comune è ritirarsi lentamente tra la vegetazione.

Saettone o colubro di Esculapio (Zamenis longissimus)

Snello, elegante, capace di arrampicarsi sugli alberi, il saettone è conosciuto anche come serpente di Esculapio, simbolo della medicina. Lo si trova soprattutto nei boschi e nelle colline, dove si muove con una grazia sorprendente. Non di rado lo si scorge mentre esplora un albero in cerca di nidi di uccelli.

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Cervone e Colubro di Esculapio

Biscia dal collare (Natrix natrix)

Questo serpente, inconfondibile per la macchia giallastra dietro la testa, ama l’acqua. Laghi, stagni, canali: ovunque ci sia umidità e abbondanza di rane, lei è presente. Ha un curioso comportamento difensivo: se minacciata, può fingersi morta, capovolgendosi con la pancia in su e la bocca spalancata. Una vera attrice.

Natrice tassellata (Natrix tessellata)

Cugina della precedente, vive anch’essa a stretto contatto con l’acqua. Il suo dorso presenta una fitta serie di macchie scure, come un mosaico. Non ha la macchia gialla tipica della natrice dal collare, ma condivide lo stesso stile di vita: immersioni fulminee per catturare piccoli pesci e anfibi.

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Biscia dal collare e Natrice tassellata

Le vipere italiane: dove incontrarle e come riconoscerle

Arriviamo alle uniche specie davvero velenose: le vipere. In Italia si incontrano soprattutto la vipera comune e, in alcune zone alpine, la vipera berus. Sono più piccole e tozze rispetto ai colubridi, con testa triangolare e pupille verticali, segni che aiutano a riconoscerle. Non sono però “mostri pronti ad attaccare”: mordono solo se calpestate o disturbate. Vuoi approfondire? Leggi la guida dedicata ai serpenti velenosi in Italia.

Habitat principali: campi, boschi, montagne e zone umide

Ogni serpente ha un suo habitat preferito, un “indirizzo di casa”:

  • Nei campi e ai margini delle coltivazioni, il biacco è di casa.
  • Nei boschi e tra le colline, cervoni e saettoni si muovono agili.
  • Nei pressi di stagni e fiumi, le natrici sono regine indiscusse.
  • Tra i sassi delle alte montagne, le vipere resistono anche al freddo.

In questo mosaico di ambienti, ogni specie trova il suo spazio, e non c’è quasi luogo in Italia che non ospiti almeno un serpente.

Serpenti e città: adattamenti in ambienti urbani

Sì, i serpenti vivono anche nelle città. Può sembrare insolito, ma capita spesso di vedere natrici lungo i canali urbani o biacchi nei giardini di periferia. Non sono invasori, semplicemente sfruttano gli spazi verdi e le risorse che trovano, diventando in realtà utili “controllori” di roditori.

Perché è importante proteggere i serpenti italiani

Parlare di serpenti significa parlare di equilibrio. Dove vivono, tengono sotto controllo le popolazioni di roditori e anfibi. Sono un tassello indispensabile della biodiversità.

Purtroppo, molte specie pagano ancora l’ignoranza e la paura dell’uomo: habitat distrutti, persecuzioni, uccisioni immotivate.  Proteggere i serpenti italiani vuol dire proteggere i nostri ecosistemi.

Foto © Canva

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