Serpenti in città: come si adattano al calore urbano
I serpenti in città stanno trovando nel calore urbano e nel cemento nuovi habitat inaspettati, trasformando giardini, crepe e parcheggi in rifugi che cambiano il loro comportamento e la convivenza con l’uomo.

I serpenti in città trovano nel cemento e nelle isole di calore nuovi habitat sorprendenti
Le città crescono, si riscaldano e attirano specie che un tempo associavamo solo a foreste e campi. Tra questi ospiti inattesi ci sono anche i serpenti, capaci di sfruttare i microclimi creati dall’asfalto e dagli edifici. Non è raro che in Asia vengano avvistati pitoni tra i palazzi, o che in America i serpenti a sonagli trovino rifugio vicino a zone industriali.
Il cemento, i giardini urbani e perfino i parcheggi sotterranei possono diventare ambienti ideali per i rettili, che sanno adattarsi con sorprendente flessibilità. In questo articolo vedremo come i serpenti si stiano integrando nel paesaggio urbano, quali comportamenti stanno modificando e quali sfide pongono alla nostra convivenza.
Città e serpenti: un incontro sempre più frequente
Gli incontri tra cittadini e serpenti non sono più episodi rari. Quartieri di periferia, orti urbani e parchi diventano spesso luoghi di avvistamento. In Italia, ad esempio, non mancano segnalazioni di colubridi in aree residenziali vicino ai fiumi. In altre parti del mondo, come in India o in Thailandia, persino grandi pitoni possono intrufolarsi nei giardini condominiali. Questo aumento non significa che le città siano invase, ma che i serpenti stanno imparando a convivere con ambienti artificiali che offrono calore e prede.
Le isole di calore urbano: perché attraggono i rettili
Le città trattengono calore in maniera molto più intensa rispetto alle campagne circostanti. Asfalto, mattoni e cemento creano microclimi caldi anche di notte, un vantaggio enorme per animali a sangue freddo. Le cosiddette isole di calore urbano diventano quindi perfetti incubatori naturali, dove i serpenti trovano temperature ideali per cacciare e digerire. Per specie notturne, come i serpenti a sonagli americani, questo fenomeno consente di estendere i periodi di attività.
Un vantaggio inaspettato
Laddove l’inverno è rigido, il calore trattenuto dai muri e dai marciapiedi può permettere ai serpenti di resistere più facilmente al freddo. Ciò non solo spiega la loro presenza, ma apre domande ecologiche: fino a che punto l’urbanizzazione diventa un “rifugio” artificiale per la fauna selvatica?
Dove trovano rifugio: crepe nel cemento, giardini, canali
Uno dei motivi per cui i serpenti riescono a vivere nelle città è la varietà di rifugi che trovano.
- Crepe nel cemento: spazi tra i marciapiedi o le fondamenta offrono tane fresche e protette.
- Giardini e siepi: fonti di insetti e roditori, quindi un buffet naturale per i rettili.
- Canali e fognature: habitat umidi che ricordano corsi d’acqua naturali.
In molte metropoli tropicali, serpenti d’acqua dolce sono stati avvistati nei canali urbani, adattandosi a spazi artificiali ma funzionali alle loro esigenze.
Variazioni di comportamento: caccia e attività notturna
Il contesto urbano spinge i serpenti a modificare le loro abitudini.
Una caccia diversa
Dove ci sono rifiuti e scarti alimentari, aumentano i roditori. I serpenti, attratti da queste prede, imparano a cacciare vicino ai cassonetti o ai magazzini. In alcuni casi, si sono osservati esemplari sfruttare la luce artificiale: le lampade stradali attirano insetti, che a loro volta attirano piccoli mammiferi, creando una catena alimentare “urbana”.
Più attività notturna
Per evitare l’uomo e sfruttare il fresco della notte, molte specie diventano più attive dopo il tramonto. Questo spiega perché molti avvistamenti avvengono la sera, specialmente in estate.
Rischi e conflitti con l’uomo
La presenza dei serpenti in città porta inevitabilmente a conflitti. La paura spesso porta a reazioni esagerate, anche quando si tratta di specie innocue. In Italia, ad esempio, il panico davanti a un biacco può essere sproporzionato rispetto al rischio reale. Altrove, invece, il pericolo è concreto: i serpenti a sonagli negli Stati Uniti o le cobra urbani in India rappresentano una sfida per la sicurezza pubblica.
Non va dimenticato che la distruzione degli habitat naturali è una delle cause principali di questi incontri. I serpenti non stanno invadendo le città: siamo noi ad aver trasformato i loro territori.
Studi recenti e casi documentati nel mondo
Diversi studi scientifici stanno iniziando a monitorare questo fenomeno. Negli Stati Uniti, ricerche sulle popolazioni di serpenti a sonagli hanno mostrato che alcuni esemplari urbani hanno un raggio d’azione più ridotto, vivendo in spazi ristretti rispetto ai loro simili rurali. In Brasile, sono stati registrati boa constrictor che utilizzano i tetti delle case per scaldarsi al sole. In Asia sud-orientale, invece, le città segnalano sempre più spesso incontri con pitoni birmani, già noti per la loro capacità di adattarsi a contesti variabili.
Prospettive future: convivenza e conservazione in ambiente urbano
Guardando avanti, è evidente che i serpenti continueranno a trovare spazio tra cemento e mattoni. La sfida sarà imparare a gestire la convivenza, proteggendo la sicurezza dei cittadini ma anche garantendo la sopravvivenza di specie fondamentali per l’equilibrio ecologico. Educazione, informazione e politiche di conservazione urbana saranno cruciali.
I serpenti in città non sono solo un’anomalia curiosa, ma un fenomeno sempre più comune. Le isole di calore urbano, le prede abbondanti e i rifugi artificiali offerti dalle infrastrutture rendono le metropoli nuovi ecosistemi. Imparare a riconoscerli e rispettarne la presenza è essenziale per una convivenza equilibrata. Per approfondire leggi l’articolo sul pitone birmano come invasore tropicale.
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