Scopri come le lucertole regolano la temperatura
Chiunque viva in campagna o passi le giornate all’aperto le ha viste almeno una volta: ferme su un muro assolato, con la testa alta e il corpo immobile. Non stanno riposando.

Quelle lucertole stanno facendo qualcosa di vitale — stanno “ricaricando” la loro energia. A differenza dei mammiferi, non hanno un motore interno che produce calore. Devono affidarsi al mondo che le circonda: al sole, alle rocce, al vento. Ogni movimento, ogni spostamento, ha un motivo preciso.
E dietro quella semplicità apparente si nasconde un sistema affascinante di adattamenti biologici e comportamentali. In queste righe scopriremo come funziona, stagione dopo stagione, la termoregolazione delle lucertole: un piccolo capolavoro della natura.
Perché le lucertole sono animali a sangue freddo
Quando si dice che le lucertole sono “a sangue freddo”, in realtà non si parla del loro sangue, ma del modo in cui gestiscono il calore. Sono animali ectotermi, cioè dipendono dall’ambiente esterno per mantenere la temperatura corporea ideale. Il vantaggio? Non sprecano energie per produrre calore interno, e questo le rende estremamente efficienti.
Lo svantaggio è evidente: se l’ambiente si raffredda, si fermano; se si surriscalda, rischiano la vita. Così hanno imparato a leggere il clima con un’attenzione quasi scientifica, reagendo al minimo cambiamento di luce o temperatura. È un gioco continuo tra sole e ombra, in cui sopravvivere significa sapersi muovere al momento giusto.
Come funziona la termoregolazione nei rettili
Il segreto è tutto nel comportamento. Le lucertole non possiedono ghiandole o sistemi di riscaldamento interno: sono loro stesse il termostato. Si spostano, cambiano posizione o orientamento, modificano persino il colore della pelle per gestire l’assorbimento del calore.
Gli esperimenti condotti in campo mostrano che la temperatura corporea ideale oscilla tra i 28 e i 36 °C. Quando scende sotto i 25 °C, rallentano il metabolismo; quando supera i 38 °C, cercano disperatamente un punto fresco.
Il ruolo del sole e dell’ombra
Il sole è, per loro, ciò che per noi è un pasto caldo o un caffè al mattino. Esporsi ai raggi solari — il cosiddetto basking — fa salire la temperatura corporea in pochi minuti. Ma appena sentono di aver “raggiunto la quota giusta”, si spostano nell’ombra, spesso a pochi centimetri di distanza. Quel continuo avanti e indietro tra luce e frescura è la loro danza quotidiana: un perfetto equilibrio fra energia e sicurezza.
Temperatura ottimale per l’attività quotidiana
Ogni specie ha la sua “zona di comfort”. Per la Podarcis muralis, la lucertola comune dei nostri giardini, il momento ideale per muoversi, cacciare o accoppiarsi arriva quando il corpo tocca circa 33 °C. Basta un vento improvviso o una nuvola davanti al sole per costringerla a cambiare strategia.
In primavera, ad esempio, le si vede uscire di buon mattino solo se il muro è già tiepido; in estate, invece, scompaiono nelle ore centrali, quando la superficie diventa rovente. Ogni dettaglio dell’ambiente è un segnale, e loro lo interpretano con precisione millimetrica.
Il comportamento termico delle lucertole
Guardare una lucertola è come osservare una minuscola macchina biologica perfettamente calibrata.
Basking: l’arte di scaldarsi al sole
Il basking non è semplice esposizione: è una tecnica. La lucertola appiattisce il corpo per aumentare la superficie che riceve luce, inclina la testa in direzione del sole e resta immobile finché non raggiunge la temperatura desiderata. In alcuni casi, il colore della pelle diventa più scuro per assorbire più calore. Al pomeriggio, invece, può schiarirsi leggermente, riflettendo parte dei raggi per evitare un colpo di calore.
Rifugi notturni e regolazione passiva
Quando cala la notte, le lucertole spariscono. Si infilano sotto pietre, tra i mattoni o nelle fessure dei muri. In quei piccoli spazi la temperatura resta stabile, né troppo calda né troppo fredda. È un modo per regolare il corpo senza muoversi, sfruttando semplicemente la fisica dell’ambiente. Alcuni studiosi lo chiamano “riscaldamento passivo”, ma per loro è solo istinto puro.
Adattamenti delle lucertole nei diversi habitat
Non tutte le lucertole vivono allo stesso modo. Quelle dei deserti, ad esempio, hanno imparato a sopravvivere a escursioni termiche estreme, con giornate a 45 °C e notti gelide.
Desertiche, montane e tropicali
Le specie desertiche scavano tane profonde, dove la temperatura resta costante anche quando sopra la sabbia si cuoce un uovo in pochi minuti. Quelle montane, invece, hanno un ritmo più lento: escono tardi al mattino, si muovono solo per qualche ora e tornano al riparo non appena il sole cala. Le lucertole tropicali, abituate all’umidità, passano gran parte del tempo tra foglie e tronchi, cercando equilibrio più che calore.
Colori, pelle e perdita d’acqua
La pelle gioca un ruolo cruciale. I pigmenti scuri assorbono calore, quelli chiari lo riflettono. Alcune specie cambiano tonalità leggermente, adattandosi alla luce del momento. Le scaglie cheratinose, poi, limitano la perdita d’acqua — un vantaggio vitale in ambienti aridi.
Inverno e letargo: cosa succede quando fa freddo
Con l’arrivo del freddo, la vita delle lucertole rallenta fino quasi a spegnersi. Il loro metabolismo scende al minimo e ogni movimento diventa superfluo.
Rallentamento metabolico e strategie di sopravvivenza
È la fase della brumazione, simile al letargo ma più flessibile. Le lucertole scelgono rifugi umidi e riparati, dove la temperatura resta costante. Lì possono restare per settimane, senza mangiare né muoversi, respirando appena. Quando le giornate tornano miti, riemergono lentamente, cercando i primi raggi del sole come una batteria che si ricarica.
Il ruolo del clima e dei cambiamenti ambientali
Negli ultimi decenni, il clima sta cambiando più in fretta di quanto molte lucertole possano sopportare. Le temperature medie aumentano, i rifugi si riducono, le stagioni diventano meno prevedibili.
Come il riscaldamento globale influisce sulla termoregolazione
L’aumento della temperatura può sembrare un vantaggio per un animale che ama il sole, ma è l’opposto: riduce le ore in cui può muoversi in sicurezza. Le lucertole di pianura, ad esempio, passano più tempo nascoste e meno tempo a caccia, con conseguenze su alimentazione e riproduzione. Alcune specie si stanno già spostando verso zone più fresche, altre rischiano di scomparire.
Curiosità: come si misurano temperatura e attività nei rettili
Per capire davvero come le lucertole gestiscono il calore, i ricercatori usano micro-sensori termici impiantati sotto la pelle. Questi dispositivi trasmettono dati ogni pochi secondi, rivelando oscillazioni minime di 1 o 2 gradi.
Da questi studi emerge quanto siano sensibili: bastano pochi minuti di sole in più o una nube improvvisa per cambiare completamente il loro comportamento. In laboratorio, alcune lucertole sono state osservate mentre si muovevano in anticipo rispetto al sorgere del sole, come se “sapessero” che il calore stava arrivando.
Le lucertole regolano la temperatura corporea grazie a un insieme armonioso di istinto, biologia e ambiente. Usano il sole come fonte d’energia, l’ombra come rifugio e il terreno come scudo naturale. Dietro ogni loro gesto si nasconde una strategia di sopravvivenza, affinata da milioni di anni di evoluzione.
Chi le osserva con attenzione, magari un pomeriggio d’estate, può intuire la perfezione di questo equilibrio: un piccolo rettile che dialoga con il mondo, un maestro silenzioso dell’arte termica. Scopri altri articoli su AnfibieRettili.it e lasciati sorprendere dalle capacità di adattamento dei rettili — la prova vivente di come la natura sappia sempre trovare la temperatura giusta.
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