Incredibile ma vero: le lucertole che corrono sull’acqua

Le lucertole che corrono sull’acqua sembrano uscite da una fiaba tropicale: il basilisco si libra sulla superficie dei fiumi con una fuga che lascia tutti a bocca aperta.

Scopri le lucertole che corrono sull’acqua

C’è un angolo del mondo, tra le giungle e i corsi d’acqua dell’America Centrale, dove la natura si diverte a stupire. Qui vive un rettile che non ha nulla da invidiare ai miti: il basilisco. Non lo troverai a sputare fuoco o a pietrificare con lo sguardo, ma sa fare qualcosa che pare ancora più incredibile.

Quando un predatore lo incalza, invece di infilarsi in una tana o arrampicarsi su un tronco, si lancia dritto nell’acqua. E non affonda. Corre, letteralmente, sopra la superficie come se il fiume fosse un sentiero solido. Un’immagine che sembra un’illusione, eppure è pura biologia. Come riesce? Quali segreti nasconde il suo corpo? E perché questa “lucertola miracolosa” ha catturato l’immaginazione di scienziati e viaggiatori? Preparati: andiamo a scoprire la sua storia.

Il basilisco: la lucertola che sfida la fisica

Avvistarlo per la prima volta è un’emozione. Snello, con la lunga coda e la cresta dorsale che ondeggia mentre si muove, il basilisco sembra sempre pronto a scattare. Non è enorme: un adulto misura poco meno di un metro, ma sa far valere ogni centimetro.
Il soprannome “Jesus Christ lizard” non è casuale: vederlo correre sull’acqua ti lascia la stessa sensazione di fronte a un trucco impossibile. La scienza, però, smonta la magia rivelando un meccanismo fatto di pura evoluzione.

Dove vive e quali specie compiono questa impresa

Il regno del basilisco è la fascia tropicale che va dall’Honduras a Panama. Foreste pluviali, corsi d’acqua ombreggiati, rami bassi sospesi sulle rive: è lì che la sua abilità trova terreno fertile.
Non c’è un solo “corridore sull’acqua”. Il più famoso è il basilisco comune, ma il suo “cugino”, il basilisco verde, non è da meno. I giovani, leggeri come foglie, riescono a percorrere diversi metri senza perdere ritmo. Gli adulti, più pesanti, hanno meno autonomia ma non per questo meno spettacolo: i loro primi secondi di corsa bastano a incantare chi osserva.

Adattamenti anatomici: zampe, pelle e velocità

Le zampe come trampolini

Il segreto non sta in un singolo dettaglio, ma nelle zampe posteriori. Lunghe, potenti, dotate di dita laterali che si aprono come piccole pagaie, colpiscono l’acqua creando cavità d’aria. È questo “vuoto momentaneo” che permette alla lucertola di spingersi in avanti senza affondare subito.

Una pelle che scivola

Il corpo e le zampe sono ricoperti da squame idrorepellenti. In pratica, l’acqua non aderisce e lo lascia scivolare via. È come se il basilisco indossasse un impermeabile naturale.

Il ritmo frenetico

La corsa dura pochi secondi ma è velocissima: circa 10–12 chilometri orari, con passi che possono arrivare a venti al secondo. Se anche rallenta, non importa: a quel punto si tuffa e nuota, con la stessa disinvoltura.

Perché corrono sull’acqua: difesa e sopravvivenza

Per il basilisco correre sull’acqua non è un’esibizione, ma una questione di vita o di morte. I predatori non mancano: serpenti che strisciano nell’erba, uccelli rapaci che sorvolano i fiumi, mammiferi sempre in agguato.
La fuga liquida diventa la strategia più rapida: bastano pochi metri per seminare chiunque lo inseguiva. Se poi la distanza è più lunga, la soluzione è semplice: nuotare. In ogni caso, il messaggio è chiaro — inseguire un basilisco non conviene.

Curiosità culturali e soprannome “Jesus Christ lizard”

Non poteva mancare un alone di leggenda. I primi esploratori che assistettero a questa corsa miracolosa pensarono subito al passo biblico: camminare sulle acque. Così nacque il soprannome “Jesus Christ lizard”, che da allora non lo ha più abbandonato.
Questa fama lo ha reso protagonista di documentari spettacolari, di illustrazioni naturalistiche e persino di film d’animazione. Il basilisco è diventato un’icona: simbolo di un mondo naturale capace di superare la nostra immaginazione.

Cosa ci insegna questo fenomeno sulla biodiversità dei rettili

Guardare un basilisco correre sull’acqua è come ricevere un promemoria: la natura è piena di invenzioni che non smettono di sorprenderci. Ogni dettaglio del suo corpo racconta milioni di anni di evoluzione, un ingranaggio perfetto tra sopravvivenza e spettacolo.
E se pensi che i rettili siano creature “fredde” o prive di interesse, basta osservare questo piccolo corridore per ricrederti. È la prova vivente che la biodiversità va protetta, perché custodisce meraviglie che non potremmo inventare neanche nei nostri sogni più arditi.

lucertole che corrono sull’acqua basilisco

Le lucertole che corrono sull’acqua ci insegnano che la realtà può superare ogni fantasia. Il basilisco, con le sue zampe trasformate in trampolini e la corsa fulminea, è un capolavoro dell’evoluzione.
Se ti affascinano questi adattamenti straordinari, non perderti altri approfondimenti: scopri come funziona l’udito delle lucertole e leggi l’articolo sulle lucertole notturne e il loro habitat. Due mondi diversi, ma ugualmente sorprendenti.

Foto © Canva

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