La dieta invisibile: cosa mangiano le lucertole in inverno
Cosa mangiano le lucertole in inverno, quando il freddo cancella ogni insetto? Il mistero è nascosto sotto terra, dove questi piccoli sauri rallentano tutto e imparano a vivere quasi di nulla.

Arriva l’inverno e il mondo rallenta. Le giornate si fanno corte, il sole è più pallido, e i muri dove in estate sfrecciavano le lucertole restano deserti. Sembra quasi che siano svanite. In realtà, si sono soltanto ritirate. Là sotto, tra le crepe dei sassi o nel terriccio umido, continuano a vivere in silenzio, come in una lunga pausa.
Il loro corpo cambia ritmo: il cuore batte piano, la respirazione si fa lenta, e perfino la fame si spegne. Non è magia, ma biologia allo stato puro. In queste pagine scopriremo cosa accade davvero dentro una lucertola durante l’inverno — e come fa a sopravvivere per mesi, senza cacciare e senza quasi muoversi.
La dieta invisibile delle lucertole in inverno
Immagina una lucertola a ottobre. È ancora calda di sole, con il corpo pieno di energia. Caccia tutto ciò che può: mosche, piccoli ragni, formiche. Non lo fa solo per fame, ma per fare scorta. Perché quando il freddo arriva, la natura le chiude il frigorifero. Nessun insetto in volo, nessuna preda facile. Ed è allora che comincia la “dieta invisibile”: un digiuno programmato, quasi elegante, in cui ogni riserva accumulata diventa preziosa. Durante l’inverno, il metabolismo si abbassa fino quasi a fermarsi. Il corpo si “stringe” in sé stesso: niente caccia, niente digestione. Solo attesa.
Dove vanno le lucertole quando arriva il freddo
Chi le osserva d’estate non immagina quanto siano prudenti d’inverno. Quando le temperature scendono sotto i dieci gradi, le lucertole spariscono nei loro rifugi. Alcune si infilano tra le pietre dei muri, altre sotto i tronchi, altre ancora scavano minuscoli tunnel nel terreno. È lì che trovano il silenzio perfetto per affrontare i mesi più duri.
Le lucertole muraiola, ad esempio, scelgono fessure profonde dove il gelo non penetra, mentre quelle mediterranee preferiscono terriccio sabbioso e radici che tengono lontano il vento. Da fuori, nessun segno di vita. Ma sotto pochi centimetri di terra, la vita continua a ritmo lentissimo, come una brace che non si spegne mai.
Rallentare il metabolismo: il segreto della sopravvivenza
È affascinante pensare che una creatura tanto piccola possa gestire il proprio corpo con tanta precisione. Durante l’inverno, la lucertola abbassa la temperatura interna e consuma quasi niente. Il battito cardiaco può ridursi da 60 a meno di 10 battiti al minuto. La respirazione diventa appena percettibile.
È una forma di vita “al minimo”, una sospensione controllata. Non dorme del tutto, però. Se arriva un raggio di sole o una giornata tiepida, può muoversi un po’, cambiare posizione, spostarsi verso una pietra più calda. È come se il suo corpo sapesse esattamente quando vale la pena riaccendersi.
Letargo o brumazione? Le differenze tra le specie
Molti usano la parola letargo, ma per le lucertole il termine più corretto è brumazione. La differenza è sottile ma importante. Nel letargo, come nei ricci o nei ghiri, il corpo “si spegne” del tutto. Nella brumazione invece resta un filo di attività: la lucertola può risvegliarsi per brevi momenti, anche solo per cambiare posizione.
Le specie del Nord, dove gli inverni sono lunghi e duri, si addormentano quasi completamente. Quelle mediterranee, invece, vivono un inverno “a singhiozzi”: qualche ora di sole, una timida apparizione, poi di nuovo l’immobilità. Questa capacità di regolare la propria pausa vitale è una delle strategie più raffinate del mondo rettiliano.
Quanto possono resistere senza cibo
La risposta sorprende: anche diversi mesi. Tutto dipende dalle riserve di grasso accumulate nella coda e nel fegato, che vengono usate goccia dopo goccia. Durante la brumazione, il corpo riduce il consumo energetico fino al 90%.
Non servono pasti, né acqua: basta l’umidità del rifugio per mantenere il minimo equilibrio. È un equilibrio fragile, certo. Un inverno troppo secco o un risveglio anticipato possono essere fatali. Ma nella maggior parte dei casi, le lucertole sanno esattamente quanto restare “spente” prima che il sole torni a chiamarle fuori.
Le prime prede dopo il risveglio
Quando la primavera si affaccia, la scena cambia. Le lucertole escono lente, intorpidite, come chi si sveglia da un sogno lungo. All’inizio si scaldano a lungo sui sassi, immobili. Poi, pian piano, tornano a cacciare. Le prime vittime sono piccole: formiche, larve, bruchi, mosche ancora lente per il freddo. È una fase delicata, perché l’organismo deve riabituarsi al movimento e alla digestione. In quei giorni, l’inverno non è ancora finito, ma la fame sì: la vita ricomincia.
Lucertole in cattività: come gestire la fase invernale
Chi alleva lucertole in terrario lo sa bene: l’inverno non va ignorato. Per alcune specie è vitale simulare il periodo di brumazione, riducendo luce e temperatura gradualmente. Di solito si porta l’ambiente attorno ai 10 °C e si sospende il cibo. La lucertola entrerà in uno stato di quiete profonda, consumando pochissimo. Dopo qualche settimana, quando si rialza la temperatura, si può aumentare lentamente la luce e reintrodurre il cibo. Il segreto è non avere fretta: il loro risveglio deve essere naturale, come in natura.
Cosa insegna la natura: adattamenti straordinari al gelo
C’è qualcosa di poetico nel modo in cui le lucertole affrontano il gelo. Non combattono, non fuggono: accettano il ritmo delle stagioni. Si ritirano, risparmiano, aspettano. La natura insegna così che sopravvivere non significa sempre reagire, ma anche saper rallentare. E quando il sole torna a scaldare i muretti e il primo insetto osa tornare in volo, loro sono già lì, silenziose, pronte a ricominciare.
👉 Continua la lettura con cosa mangiano le lucertole e scopri altre curiosità sulle loro abitudini stagionali.
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