Come dormono le tartarughe d’acqua?
Ti sei mai chiesto come dormono le tartarughe d’acqua? Il loro modo di riposare, lento e sommerso, è un piccolo miracolo di adattamento e sopravvivenza.

C’è qualcosa di ipnotico nel modo in cui le tartarughe d’acqua dormono. Quando cala la luce, scivolano verso il fondo, si fermano tra le radici o sotto un tronco e restano lì, immobili per ore. Il guscio sembra abbandonato, ma dentro tutto funziona, solo più piano.
Non respirano come noi, eppure riescono a far arrivare ossigeno al corpo anche senza salire in superficie. È uno dei segreti meglio custoditi della loro biologia. Capire come dormono — dove si rifugiano, quanto durano le loro pause e cosa succede al loro corpo durante il riposo — è come aprire una finestra su un mondo silenzioso, fatto di istinti antichi e perfetta adattabilità.
Come dormono le tartarughe d’acqua: il mistero del riposo sommerso
Quando dormono, sembra che il tempo si fermi. Le vedi adagiate sul fondo, le zampe rilassate, il collo appena disteso, come sospese in un sogno acquatico. Non c’è movimento apparente, solo l’acqua che scorre piano attorno al guscio. In quel momento il corpo rallenta tutto: battito, respiro, metabolismo. È un modo di risparmiare energia e proteggersi.
Non hanno bisogno di tornare in superficie di continuo, perché durante il sonno consumano pochissimo ossigeno. Il loro è un sonno “intelligente”, elastico. Restano sensibili agli stimoli esterni: basta un’ombra o una vibrazione per svegliarle. È la loro assicurazione contro i predatori, anche quando dormono.
Dove dormono: fondali, tronchi e nascondigli
Ogni tartaruga ha i suoi luoghi preferiti per riposare. In natura, amano i fondali morbidi, i tronchi sommersi o le radici intrecciate delle piante acquatiche. Zone tranquille, senza correnti, dove la luce filtra appena. Scegliere il posto giusto è una questione di sopravvivenza.
Un nascondiglio ben scelto significa riposo sicuro, lontano dagli sguardi dei predatori. Anche in acquario o nei laghetti domestici il principio resta lo stesso: cercano punti d’ombra, superfici stabili o piccole cavità dove sentirsi protette. Se l’ambiente è calmo e l’acqua pulita, possono dormire per ore, quasi irriconoscibili.
Possono davvero dormire sott’acqua?
Sì, e per molto più tempo di quanto si creda. Alcune specie riescono a restare sott’acqua per otto o nove ore di fila, soprattutto se l’acqua è fresca e ben ossigenata. Non si tratta di apnea come nei mammiferi marini. È piuttosto un “respiro diverso”, reso possibile da una riduzione estrema del metabolismo. Il corpo entra in modalità risparmio: consuma pochissimo ossigeno e produce pochissima anidride carbonica. Finché le condizioni restano favorevoli, possono dormire tranquille senza mai emergere.
La respirazione cutanea e cloacale
Il trucco è tutto in un dettaglio evolutivo: la respirazione cloacale. Nella parte posteriore del corpo, la cloaca è ricca di capillari e membrane sottili in grado di assorbire ossigeno direttamente dall’acqua. Durante il sonno o nei mesi di letargo, le tartarughe sfruttano questa via “alternativa” alla respirazione polmonare.
Anche la pelle, seppur in misura minore, partecipa allo scambio dei gas. È un sistema lento ma efficace, che permette di sopravvivere in condizioni di immobilità quasi totale. In inverno, questo meccanismo fa la differenza tra la vita e la morte.
Differenze tra specie tropicali e temperate
Le tartarughe tropicali, abituate a climi stabili e caldi, dormono in modo più leggero. Alternano momenti di riposo a brevi fasi di attività, anche di notte. Le specie temperate, invece, seguono il ritmo delle stagioni. Quando la temperatura scende, tutto rallenta: il metabolismo, i movimenti, perfino la frequenza del sonno.
Con l’arrivo del freddo entrano in letargo acquatico, restando inattive per settimane o mesi. La luce, il calore e la qualità dell’acqua decidono quanto e come dormono. In un ambiente più caldo e ricco di ossigeno, il sonno è breve ma frequente; in acque fredde, diventa profondo e prolungato.
Quanto dormono le tartarughe d’acqua
Non esiste una durata precisa. In media dormono dalle 4 alle 8 ore al giorno, ma tutto dipende da età, stagione e temperatura. Le giovani sono più curiose e si muovono di più, gli adulti invece preferiscono lunghe pause. Quando il clima si raffredda, i periodi di sonno si allungano. È il corpo stesso che decide quanto riposare, seguendo un equilibrio millenario tra ambiente e fisiologia.
Il ritmo del sonno: luce, temperatura e stagioni
Il sonno delle tartarughe è strettamente legato ai cicli di luce e calore. Con il giorno si attivano, esplorano e si alimentano; con il buio, tornano alla calma. Sotto i 15 °C, entrano in uno stato di torpore che precede il letargo vero e proprio. Il battito si riduce a pochi colpi al minuto, la respirazione quasi scompare. Nelle regioni tropicali, invece, la temperatura costante mantiene il sonno più leggero e distribuito lungo tutta la giornata. La natura modula ogni respiro in base alla luce e all’acqua.
Come dormono in cattività: comportamento notturno in acquario
Anche in acquario il loro comportamento resta fedele all’istinto. Quando la stanza si oscura, si muovono lentamente verso il fondo e si sistemano in un punto stabile. Alcune preferiscono dormire appoggiate al vetro, altre restano sospese a pochi centimetri dal fondo. Per farle dormire bene servono poche ma importanti accortezze: acqua pulita, temperatura costante, un buon filtraggio e almeno una zona d’ombra. Se trovano un rifugio che le fa sentire al sicuro, riposano tranquille per ore.
Curiosità: dormono mai fuori dall’acqua?
A volte sì, ma solo se necessario. Se l’acqua è troppo fredda o l’ambiente poco confortevole, possono spostarsi sulla parte emersa per dormire. Alcune lo fanno anche per regolare la temperatura del corpo o per sentirsi più protette. Non è però la loro condizione ideale. Se dormono sempre fuori dall’acqua, qualcosa non va: può essere un segnale di stress o di squilibrio ambientale. In natura, il sonno è quasi sempre sommerso.
Cosa osservare per capire se una tartaruga dorme bene
Una tartaruga che dorme bene si riconosce a colpo d’occhio. La sera si immerge senza esitazione, resta immobile per ore e riemerge al mattino in modo tranquillo. Se invece passa la notte in superficie, respira affannosamente o cambia spesso posizione, è probabile che qualcosa disturbi il suo riposo. L’acqua troppo calda o poco ossigenata, ad esempio, può alterare i suoi ritmi. Osservare il suo comportamento è il modo più semplice per capire se sta bene: il silenzio del sonno, nel suo caso, è il segno più chiaro di equilibrio.
Dormire sott’acqua, per le tartarughe, non è solo un’abitudine: è una strategia di sopravvivenza. Capire come dormono le tartarughe d’acqua significa entrare nel ritmo lento del loro mondo, dove ogni respiro è misurato e ogni gesto ha uno scopo. Nel silenzio dell’acqua trovano sicurezza, riposo e continuità. Osservarle mentre dormono è un modo per ricordarci quanto la natura, anche nei suoi dettagli più semplici, sappia essere straordinaria.
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